Umanità dentro la guerra - dixit guerre

PAGINE STRORDINARIE DI GUERRA E RESISTENZA
RAI 150 per DIXIT GUERRE presenta

in onda lunedì 23 aprile 2012 alle 21.00 su Rai Storia

:: La strada della libertà:La Repubblica dell'Utopia - di Daniele Cini,Danielle Lantin Turone
:: 1945 Nodo di sangue - di Cristina Fratelloni
:: Che Strano ragazzo - di Chiara Tiezzi con Emiliano Coltorti

A Dixit Guerra il racconto di pagine estreme della Resistenza partigiana. Due straordinari momenti della storia italiana subito prima e subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ed una biografia unica per spiegare cosa sia la guerra: “Una cosa da cui dovremmo tutti rifuggire; dovremmo non parlarne più affinché esca definitivamente dalle menti degli uomini”. Sono le parole di Ferdinando Pascolo Silla, uno “strano ragazzo” friulano, soldato della Campagna di Russia e poi, partigiano della Resistenza al nazifascismo, di cui Dixit vuole raccontare la storia attraverso un'intervista al figlio l' Ing. Paolo Pascolo e facendo rivivere le sue memorie, raccolte nel volume “ Che strano ragazzo”, attraverso l' interpretazione dell'attore Emiliano Coltorti. Ma chi e' allora Ferdinando Pascolo Silla? Come si legge nella prefazione firmata dal giornalista Toni Capuozzo, “Non solo uno strano ragazzo, ma anche uno strano coscritto e poi uno strano militare, e infine uno strano partigiano. Ha attraversato combattendo gli anni più duri della nostra storia, ma non ha mai ucciso nessuno, e ha salvato chi poteva”. Le sue parole e la sua singolare vicenda biografica, sono una testimonianza di come anche nell'orrore e nella tragedia delle guerre possa sopravvivere un senso profondo di umanità.. “Nei libri di storia si parla solo di vittorie e di sconfitte, di date e di luoghi, non si racconta invece della precarietà con cui ogni soldato doveva ogni giorno fare i conti”. Un racconto in soggettiva dunque, di un soldato “speciale” che, come spiega suo figlio nel corso dell' intervista realizzata da Chiara Tiezzi: “ è sempre riuscito a distinguere il bene dal male per educazione, carattere, senso del dovere e senso di giustizia”.

Progetto "Umanità dentro la guerra"
dedicato a Ferdinando Pascolo “Silla”
28 aprile 2012, Sacrario di Redipuglia

A proposito dell'Unità d'Italia e della Costituzione Italiana

E il racconto della guerra con Dixit prosegue con la ricostruzione di due pagine della Resistenza. La prima nell'autunno del 44. In Val d'Ossola tra le montagne del Piemonte un sogno prende forma. I partigiani liberano Domodossola e fondano una vera e propria Repubblica democratica. In poco più di un mese gettano le basi di un governo d'avanguardia che servirà ad esempio alla futura costituzione italiana. A raccontare a Dixit Guerre la storia della Repubblica Utopica sono gli stessi protagonisti. Tra i più noti, il giornalista ed ex partigiano Giorgio Bocca : “ in Val d'Ossola, afferma, la resistenza ha dato il meglio di sé. Una zona libera voleva dire lo sprigionarsi di sogni e utopie fondamentali per la rinascita del paese”. Nel documentario anche la voce di Eugenio Cefis, storico presidente dell-Eni e grande burattinaio della finanza italiana, allora numero due della brigata Valtoce nell'unica intervista audio mai concessa rilasciata nel 92 allo storico Marino Viganò. Con l'aiuto di storici e testimoni di allora, il documentario ripercorre gli avvenimenti che segnarono quei 40 giorni a Domodossola, densi di una straordinaria consapevolezza politica.

1945 Nodo di sangue è invece la storia di una delle pagine più controverse della Resistenza. All'indomani del 25 aprile nel cosiddetto “triangolo rosso” la zona tra Bologna, Ferrara e Reggio Emilia si scatena la più feroce rappresaglia partigiana contro i fascisti. Nel documentario si narra tra l'altro la storia di Edgardo Marani ex segretario del partito fascista di Fabbrico , portato via dai partigiani della brigata Garibaldi senza fare mai più ritorno a casa. Il suo corpo verrà ritrovato un anno e mezzo dopo in una fossa nella campagna di Fabbrico. Lo stesso presidente Napolitano nel suo discorso di insediamento nel maggio del 2006 esprime l'urgenza di una lettura nuova della storia perché l'Italia acquisti una memoria condivisa su quella primavera del '45. “Il valore della resistenza, afferma Napolitano, non può essere dimenticato, ma le aberrazioni ci sono state e vanno raccontate”. Dixit guerre da dunque voce ai vinti, a coloro che ancora oggi si chiedono se i morti siano davvero tutti uguali