Annia - Canali - Porto Buso

il vecchio confine austro ungarico

Quel canale era un confine fatale, linea di fuoco di un conflitto mondiale.(…) Quegli undici chilometri segnano il passaggio da un’ariosa venezianità marina a una Mitteleuropa continentale e problematica, grandioso e malinconico laboratorio del disagio della civiltà, esperto del vuoto e della morte.(…) Quando Marin  prima della grande Guerra, studente liceale a Gorizia e socio fondatore dell’Ausonia (Società irredentista), attraversava a nuoto quel canale per toccare l’Italia, doveva certo fargli piacere spogliarsi, togliersi tutte quelle difese imparate alla grande scuola mitteleuropea e gettarsi in acqua, lasciarsi andare al fluire della vita.”

(Claudio Magris, Microcosmi)

Percorrendo la diga di collegamento dall’isola d’Anfora si giunge all’isola di porto Buso, più precisamente alla bocca diporto Buso, dai Romani chiamato Bude o Buces. Questo luogo era fortificato e fu distrutto da Attila. In quello stesso sito sorse poi, in epoca moderna, la caserma della Finanza presente fino alla Grande Guerra. Porto Buso (bocca di porto) segnava il confine di Stato tra Italia e Austria fino al 4 maggio 1915.

Le due lunghe dighe foranee di pietre e massi fronteggiano il mare con il faro verde e rosso.

Oggi, il mare è particolarmente agitato con alte onde che sfidano le dighe e si infrangono sugli scogli liberando tutta la loro potenza in una visibile schiuma bianca rabbiosa e provocando un rumore sordo come un lamento, che giunge fino a noi sul barcone.