Annia - Canali della Grande Guerra

Fase2

I canali della Grande Guerra da Aquileia a Marano lagunare navigando  lungo la Litoranea Veneta e  attraversando il vecchio confine austroungarico (Porto Buso).

Laboratorio enogastronomico a base di pesce per il gruppo, presso casone Sarsegna, pernottamento, visita all’asta del mercato del pesce; visita  alla azienda di vallicultura Valle del Lovo di Zanutta; attraverso i vigneti della via Annia visita all’az. Vitivinicola  E. Bortolusso.

Conferenza con il biologo marino dott.Aurelio Zentilin sulla coltura delle vongole veraci in Alto Adriatico.

Reportage di Elia e Paola

Mercoledì 27 Aprile 2016: da Aquileia a Marano, i canali della Grande Guerra 

Per partecipare alla II fase del progetto riguardante “le vecchie rotte storico commerciali nella Bassa Friulana”, curato nei minimi dettagli dalla prof.ssa Paola Barbanti, si è aggregata con noi studenti delle classi IV A e IV B Enogastronomia anche la classe IV A Accoglienza turistica dell’ I.S.I.S. “Bonaldo Stringher” di Udine.

Di comune accordo con la prof.ssa Paola, anche per questa seconda uscita, abbiamo deciso di  usufruire dei trasporti locali, per dare un senso di normalità al nostro progetto/ percorso di studio del territorio. Così con partenza da Udine e accompagnati anche dai professori Maria Pacelli e GianCarlo Foscarini siamo saliti su una corriera di linea Udine – Grado, diretti ad  Aquileia. Giunti a destinazione, dopo un tratto a piedi, ci siamo imbarcati sul battello “Santa Maria”.

Il comandante Nico Pavan, maranese doc, ci ha trasportati lungo un itinerario alquanto speciale e forse poco conosciuto alla massa. Siamo salpati da Aquileia sotto una leggera pioggerellina intermittente e lungo il tragitto abbiamo appreso che stavamo facendo lo stesso percorso che 2000 anni prima le popolazioni della città romana di Aquileia percorrevano, navigando il fiume Natissa, per i loro commerci e per raggiungere il mare.

Usciti dal fiume ed immessi nella prima parte della laguna di Grado, si sono potuti notare, fin da subito, gli innumerevoli bacini da pesca, che gli abitanti della costa e non solo utilizzavano ed usano tutt’ora per l’allevamento ittico e la pesca.

La navigazione, anche se inizialmente le condizioni meteo erano incerte e soffiava un forte vento di scirocco, è stata fluida e molto emozionante; noi abbiamo avuto la fortuna di poter osservare scorci e paesaggi di velme, tapi, casoni, fauna, flora e perfino di gustare dei “momenti poetici”, come quando, a sorpresa, Paola ha recitato dei versi di Pier Paolo Pasolini davanti a “mota Safon”, un’ isola molto amata dal poeta- regista.