Asinando tra gli studenti


Il secondo incontro nei campi

GLI ESPERTI DELL’ASSOCIAZIONE ASINANDO

SI PRESENTANO AGLI STUDENTI DEL TECNICO DEL TURISMO

Il 5 aprile dalle ore 10 alle ore 12 le tre terze del settore Tecnico per il Turismo si sono recate nell’aula Grande dell’Istituto Stringher per il secondo incontro per il progetto “La vita nei Campi” con l’associazione di volontariato “Asinando”.

Dopo l’introduzione e la presentazione, il primo a parlare è stato il presidente dell’associazione Gianni Rainone che ci ha spiegato cos’è e che cosa fa Asinando, Proponendo un video in cui si vedeva la liberazione di alcuni animali salvati nel loro centro di protezione e cura degli animali. La liberazione di animali è un’attività molto amata dai bambini perché gli permette di stare a stretto contatto con la natura e gli animali. Si è visto nel video anche un’iniziativa che li identifica: camminata con gli asini immersi nei boschi ad un passo lento e tranquillo tipico del asino per godersi il momento.

E’ un’associazione di volontari e appassionati della natura e degli animali che assieme a figure professionali come dottori, esperti di botanica ed educatori, propone attività ed opera nella natura. Le attività vanno dalla raccolta delle erbe, alle passeggiate in compagnia degli animali, dalle escursioni nei boschi, ai giochi e attività didattiche legate all’educazione ambientale. Oltre a questo ci sono anche corsi per il riconoscimento e uso delle erbe spontanee. Lo scopo principale di Asinando è mettere in primo piano la tutela dell'ambiente e degli animali, con particolare riguardo agli asini sui quali si è specializzata nel tempo.

Asinando, come ci ha spiegato Rainone, collabora anche con le forze dell’ordine per la salvaguardia di animali, con alcuni comuni per svolgere le proprie attività e gode del supporto di partner di grandi multinazionali come ad esempio Microsoft e Google.

Dopo Rainone ha parlato Ines Collino che ha collocato geograficamente la sede dell’associazione nel Comune di Lusevera in Alta Valle del Torre, essa inizia a Tarcento e finiscono a Uccea; il Comune di Lusevera è attraversato dal fiume Torre e, come ha detto la signora Collino, il territorio è “selvaggio” e per questo c’è poca ricettività turistica nonostante ci siano molte bellezze naturali e architettoniche come la prima centrale idroelettrica costruita fra Tarcento e le Valli nelle Cascate di Krosis da Malignani nei primi anni del ‘900. Però è conosciuta e frequentata da numerosi escursionisti.

Comunque Asinando, il Comune di Lusevera e l’Ente Parco Prealpi Giulie ed altre associazioni, lavorano per far risaltare le peculiarità dell’Alta Val Torre.

Dopo il breve intervento della Collino, ha parlato la dott.ssa Giuliana Turrin, psicologa, la quale lavora in attività assistite e terapeutiche con gli animali in particolare l’asino. Ci ha spegato che è un animale con numerose qualità come l’essere socievole, collaborativo, affettuoso, molto paziente e soprattutto intelligente (tra l’altro ha una memoria straordinaria). L’asino è stato molto sfruttato nel passato specie in epoca romana per stabilire il percorso dove costruire le strade, poiché sceglie la via più sicura. L’asino è stato anche protagonista nella mitologia greca e nella Bibbia. Nonostante le sue ottime qualità vi sono molti pregiudizi nei suoi confronti come la testardaggine, dovuta a una visione oculare diversa che gli produce timore e prudenza, un altro pregiudizio è la lentezza che però è una preziosa risorsa perché ci permette di rallentare e apprezzare ciò che abbiamo intorno. L’asino viene usato in attività onodidattiche e onoturistiche e dalla dottoressa nella onoterapia.

Maurizio Zuliani ci ha parlato del suo centro di recupero di animali a Campoformido, che con un servizio gratuito finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, salva, cura e infine rimette in libertà gli animali recuperati da incidenti o possibili tristi sorti. Egli collabora con veterinari per le cure, con l’Università di Udine per particolari animali (l’ultimo lo sciacallo dorato) e le forze dell’ordine che intervengono nel recupero.

Il dott. Euro Marchetti, ematologo e micologo, ha poi ampiamente parlato dei funghi dandoci molte curiosità come per esempio la capacità del micelio di pulire il terreno dagli agenti inquinanti o che ¼ della biomassa della Terra è coperta da funghi. Ci ha anche parlato delle escursioni organizzate in collaborazione con Asinando per la raccolta di funghi ed erbe.

E’ intervenuto poi il dott. Luigi Deciani, laureato in agraria, titolare di un’azienda agricola a Cassacco che utilizza anche per il turismo; egli nella sua proprietà, la villa storica Gallici-Deciani, oltre che attività come il golf, l’equitazione e il tennis, organizza escursioni culturali o legate al vino e alla enogastronomia.

Importante la trasformazione anche in fattoria didattica per sfruttare di più il turismo legato all’agricoltura e avvicinando l’ambito sociale con la natura.

Dopo la ricreazione ci sono stati gli ultimi due interventi del biologo prof. Gregorio Leschiutta e dell’esperto di riconoscimento ed uso di erbe spontanee, di linfa di betulla e di tarturi, Primo Miu.

Il primo è un ex prof di biologia che ora si occupa della ricerca e della catalogazione delle erbe spontanee. Ci ha fatto vedere un vecchio strumento usato dai contadini in passato per capire il valore dell’umidità nell’aria per favorire il lavoro nei campi, una specie di centralina metereologica. Lo strumento è un semplice ramo a croce di abete che ha la particolarità di piegarsi a seconda dell’umidità nell’aria permettendo ai contadini di avere una “previsione meteo”. Durante la spiegazione Miu è intervenuto in un simpatico friulano nella variante carnica per spiegarne anche lui il significato e l’uso dello strumento.

Miu è un naturalista esperto di erbe spontanee che oltre ad andare alla loro ricerca nei boschi, organizza anche gite per far scoprire il paesaggio e i suoi frutti alle persone, estrae la linfa dalle betulle che ha infinite proprietà positive per il nostro corpo e non solo.

Ci ha portato anche alcuni frutti della natura, oltre che la linfa che alcuni di noi hanno potuto assaggiare, come ad esempio la pece, la corteccia della betulla e l’essenza di lavanda che abbiamo potuto sentire su noi stessi.

L’incontro ha avuto un esito positivo non solo per il nostro settore, ma anche nel settore alberghiero, diversi professori del settore sono rimasti incuriositi e interessati dalla linfa di betulla e dalle erbe nell’uso enogastronomico.

Di Tiziana Cannas con il contributo di Chiara Consentino

Fotografie di Alexandra Ferenti e Norma Pappadà

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