Educazione - Media Education

        PERCORSO FORMATIVO DI PREVENZIONE AL CYBERBULLISMO 

MEDIA EDUCATION

Docente referente: prof. Paolo Corvo

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>>> iGloss@ 1.0 l’ABC dei comportamenti devianti online

In attuazione del documento dell’USR FVG denominato: “Raccomandazioni per la prevenzione e la gestione del bullismo nelle scuole” del 10/07/2012, del Protocollo d’Intesa dell’USR FVG del 20 giugno 2016: “Coordinamento di attività per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”, della L. n. 71/2017: "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo" e delle successive "Linee di orientamento", viene avviato nel nostro Istituto un percorso formativo di Media Education.

La nozione di tecnoliquidità, annuncia la nascita dell'"io liquido" (Bauman), immerso nel cyberspazio, che agisce con dinamiche del tutto nuove e imprevedibili. Tra tutte: la spettacolarizzazione delle emozioni e l’arte di simularle e dissimularle a seconda delle circostanze. Ad essa si accompagna la difficoltà crescente di riconoscere e verbalizzare i propri sentimenti e le emozioni, con la conseguenza di ricercare emozioni forti in esperienze pericolose. Il percorso va incontro all'esigenza di diventare capaci di un uso appropriato delle tecnologie acquisendo una maggiore consapevolezza e si sviluppa intorno ai seguenti nuclei tematici:

- Dall'identità reale all'identità virtuale: gli aspetti personali che mettiamo in gioco sul web.

- I bisogni alla base dell'utilizzo delle tecnologie digitali: comunicazione; relazione; informazione; acquisizione di beni e servizi; intrattenimento; creatività.

- Portabilità; connettività; generatività: le caratteristiche tecniche degli strumenti definiscono potenzialità e problematiche nel loro utilizzo.

- Lettura della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e riflessione sui diritti e doveri da rispettare per un utilizzo corretto degli strumenti digitali.

- Realtà e rappresentazione: come funzionano le immagini e i sistemi simbolici; quali sono i principi alla base della comunicazione per immagini.

- Sicurezza online: alcuni rischi e pericoli della rete: bullismo, cyberbullismo, adescamento online, sexting.

Il percorso si propone anche di chiarire le varie tipologie di cyberbullismo. Nella letteratura anglofona (Willard, 2006), sono individuate le seguenti espressioni:

Flaming (fiamma): Con tale termine si indicano messaggi elettronici, violenti e volgari, mirati a suscitare “battaglie” verbali online, tra due o più contendenti, che si affrontano ad “armi pari” (il potere è, infatti, bilanciato e non sempre è presente una vittima come nel tradizionale bullismo) per una durata temporale determinata dall’attività on line;

Harassment: Dall’inglese “molestia”, consiste in messaggi scortesi, offensivi, insultanti, disturbanti, che vengono inviati ripetutamente nel tempo, attraverso e-mail, sms, telefonate sgradite o talvolta mute;

Denigration: L’obiettivo del cyberbullo è, in questo caso, quello di danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo, diffondendo on line pettegolezzi (diffamazioni e calunnie) e/o altro materiale offensivo;

Impersonation (furto d'identità): Se uno studente viola l’account di qualcuno (perché ha ottenuto consensualmente la password o perché è riuscito, con appositi programmi, ad individuarla) può farsi passare per questa persona e inviare messaggi (e-mail) con l’obiettivo di dare una cattiva immagine della stessa, crearle problemi o metterla in pericolo, danneggiarne la reputazione o le amicizie;

Outing and Trickering: Si intende con il termine “outing” una forma di cyberbullismo attraverso la quale, il cyberbullo, dopo aver “salvato” (registrazione dati) le confidenze spontanee (outing) di un coetaneo (sms, chat, etc), o immagini riservate ed intime, decide, in un secondo momento, di pubblicarle su un blog e/o diffonderle attraverso email;

Exclusion (Esclusione): Il Cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un coetaneo da un gruppo online (“lista di amici”), da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password. Talvolta gli studenti per indicare questa modalità prevaricatoria utilizzano il termine “bannare”;

Cyberstalking: Quando l’harassment diviene particolarmente insistente ed intimidatorio e la vittima comincia a temere per la propria sicurezza fisica, il comportamento offensivo assume la denominazione di cyber-persecuzione. E’ facile riscontrare il cyberstalking nell’ambito di relazioni fortemente conflittuali con i coetanei o nel caso di rapporti sentimentali interrotti.