Lo chef Scarello allo Stringher


Lo chef di Godia incontra studenti e genitori durante la Scuola Aperta

Di Elisa Malisani classe IV B Tecnico del Turismo

I.S.I.S. Bonaldo Stringher

 

Chi mai potrebbe pensare che poco fuori Udine, in un piccolo paese ricco di storia come Godia, ci possa essere un locale che ha meritato le prestigiose due stelle della Michelin. Eppure il ristorante Agli Amici dello chef Emanuele Scarello ha raggiunto quest’ambito traguardo.

Il 24 novembre è intervenuto lo Chef Emanuele Scarello nel corso del pomeriggio di scuole aperte. Il  Dirigente Scolastico Anna Maria Zilli ha presentato l’importante ospite ricordando come Scarello avesse visitato l’istituto molto tempo fa. Il corso di ristorazione era agli albori e negli anni ci sono stati molti cambiamenti positivi. Il Dirigente ha consigliato agli studenti di fare attenzione ai consigli che lo Chef darà per intraprendere quest’affascinante professione. A questo punto Scarello prende la parola e fa un paragone tra il suo lavoro e quello di un cantante. “Chi pensa che lo Chef sia un lavoro impegnativo e difficile, si sbaglia perché è come fare il cantante che deve spostarsi da una città all’altra per i suoi concerti, ma la sua passione per la musica supera ogni difficoltà, per me è lo stesso.”

Durante l’incontro con studenti e genitori allo Stringher lo chef ha raccontato che il suo locale è nato nel 1887 quando fu aperta la piccola bottega di generi coloniali e tabacchi. Era una sorte di osteria con rivendita e solo negli anni ’50 è stato trasformato in qualcosa di più complesso con un menù semplice, ma vario. Era conosciuto come Paluzzan, soprannome del nonno, e finalmente nel 1962 diventa Agli Amici, quando il papà e la mamma di Emanuele e della sorella Michela lo trasformano in un ristorante. Nel 1972, continua Emanuele, la gestione diventa di alta cucina e dopo vent’anni di lavoro arriva la prima stella Michelin. E’ lo stimolo al primo restyling del locale che poi verrà ripetuto nel 2009. La Michelin concede la seconda stella nel 2012 a consacrazione del livello raggiunto.

Finito il suo intervento Scarello è stato intervistato da Luca Rinaldi della 5^ G enogastronomia che gli ha chiesto perché si dovrebbe frequentare lo Stringher. Scarello ha risposto con una battuta: “Perché no? In realtà l’istituto prepara alla professione, sia con le materie di aula sia facendo alternanza scuola lavoro. Con lo stage lo studente entra in contatto con ciò che sarà il suo futuro. È una scuola riconosciuta a livello nazionale. La vostra scuola forma dei professionisti, persone di cui il mondo del lavoro ha bisogno.”

La domanda seguente è stata se sia importante viaggiare. Lo Chef ha affermato che non è importante, ma fondamentale. Viaggiare per uno chef o aspirante tale non deve essere solo svago e piacere personale, ma deve avere delle mete che abbiano uno scopo formativo per il suo percorso lavorativo. Chi risponde “vado a Londra o Barcellona” è un turista e ha come obiettivo lo svago, mentre chi indica il locale del paese vicino ha come scopo la conoscenza del suo lavoro.

Lo studente ha poi chiesto che cosa offra questo percorso scolastico una volta terminati i 5 anni ? “Scegli tu, studente, cosa ambisci fare. Il percorso che hai fatto di per sé ti da la possibilità conoscere culture diverse dalla nostra, viaggiare per poi tornare a casa… come dice il detto friulano “La ch'a si nàs, ogni erbea pâs!” (meglio poco che niente) tornare in regione e portare ciò che si ha conosciuto”.

Rinaldi ha posto l’ultima domanda: “Qual è l’esperienza significativa del suo percorso ci vuole raccontare ?” “Oggi entrando allo Stringher, ha risposto lo chef, ho pensato a quando ero qui, era una scuola molto diversa. Chi esce da questo istituto oggi è preparato per l’ambiente che troverà fuori.”

A questo punto l’incontro si è concluso perché lo Chef Scarello doveva andare a preparare i piatti per i clienti del suo locale.

 

Il 27 gennaio lo Chef Emanuele Scarello sarà nuovamente ospite dello Stringher.

 

Scarello