Presentazione gruppo teatrale
I nipoti di Zio Bonaldo
La Compagnia Teatrale dell’Istituto -I Nipoti di Zio Bonaldo- nasce nel lontano 1990 grazie all’intuizione di Paolo Mattotti, che per ben 25 anni è stato responsabile, regista nonché anima e corpo del gruppo. Fin dal nome è chiaro l’intento e lo spirito che anima la compagnia teatrale: attraverso l’ironia e lo spirito goliardico che sempre lo ha contraddistinto, far passare insegnamenti e valori positivi,la cui ricaduta abbraccia sia la vita scolastica dello studente che, più in generale, le sue future capacità di credere in sé stesso e mettersi in gioco nel complesso mondo di oggi.
Infatti grazie all’attività teatrale i ragazzi crescono in tutti i sensi. Aumenta il loro senso di responsabilità, il loro livello di autostima, la sicurezza di ricoprire un ruolo importante e necessario all’interno del gruppo e all’esterno nei confronti della famiglia e della scuola.
Cresce la consapevolezza nei propri mezzi espressivi e comunicativi.
Viene riconosciuta in modo assoluto l’importanza e la necessità della disciplina e del rispetto delle regole che vengono assimilate, fatte proprie intimamente e profondamente accettate anche a livello individuale.
Il senso critico e la sensibilità vengono premiati dal gruppo e dal pubblico. Senza condizionamenti, né paure del voto, i ragazzi riescono veramente a mettere a fuoco e rafforzare la loro personalità e ad esprimere le proprie potenzialità a chi comunque li sta giudicando.
Una finalità formativa da non sottovalutare consiste nell’avvicinare gli allievi al mondo del teatro, ai testi, agli autori e all’arte in generale. Gli allievi infatti non solo crescono come parte attiva nell’ambito dello spettacolo che realizzano in prima persona, ma anche come attenti e critici spettatori del lavoro altrui. E’ infatti consuetudine che gli allievi assistano agli spettacoli realizzati da altre scuole nell’ambito di manifestazioni quali il Palio teatrale Studentesco.
Si sottolinea comunque che, anche se raramente, qualche allievo è uscito fuori sconfitto dal confronto con le forti dinamiche di gruppo che si creano durante il lavoro di laboratorio teatrale e il successivo allestimento di un lavoro teatrale. Questo ha in ogni caso costituito motivo di confronto e discussione all’interno dei gruppi e quindi motivo di riflessione e di crescita.
Anche in questi casi il teatro ha rappresentato comunque un banco di prova delle difficoltà da affrontare nella vita reale, nonché uno specchio riflettente le proprie debolezze e paure, soprattutto per quel che concerne le difficoltà ad integrarsi, ad accettare le critiche e a superare le proprie difficoltà espressive e caratteriali.
Del gruppo teatrale fanno costantemente parte allievi disagiati o portatori di difficoltà emotive o di apprendimento. Alla prova dei fatti non si sono riscontrate differenze nei risultati, dimostrando così che gli strumenti dell’intelligenza creativa costituiscono risorse fondamentali per la valorizzazione ed il recupero sociale dei soggetti a rischio.
Il linguaggio teatrale, utilizzando a fondo il linguaggio della voce e del corpo, fornisce un importante strumento di liberazione espressiva ed emotiva che ha costantemente stimolato e gratificato gli allievi, ed in particolare quelli più pesantemente frustrati e costretti da situazioni di sofferenza personale, famigliare e sociale.
Si è riscontrata nel corso degli anni una sempre più massiccia presenza di allievi stranieri che superando la barriera linguistica e culturale riescono ad integrarsi perfettamente nei meccanismi espressivi propri del teatro e fornire un occasione di stimolo per l’effettiva integrazione nell’ambiente scolastico.
Considerando inoltre la specificità dell’istituto, volto a formare professionisti nell’ambito del mercato turistico/alberghiero e commerciale (settori nei quali il fattore umano riveste un ruolo fondamentale) il consolidamento di queste competenze espressive e comunicative non può che arricchire ulteriormente il bagaglio culturale degli allievi. Tutti sono i benvenuti: basta infrangere, col nostro aiuto, i muri della timidezza e lasciarsi investire da una fresca pioggia di copioni, sensazioni, battute, emozioni, pianti catartici, gag… in poche parole dalla sana gioia di fare teatro.